Violazione di Domicilio
Il Libro

Noir
di Bruno Vallepiano
Tascabili noir -Edizioni F.lli Frilli
Genova - 2008
Pagine: 192
Formato: 12 x 19
Prezzo: € 9,50

Le valli monregalesi al centro di un noir

"Chiunque s'introduce nell'abitazione altrui, o in altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si introduce clandestinamente o con l'inganno, è punito con la reclusione fino a tre anni". Così recita il primo comma dell'art.614 del Codice Penale alla voce "Violazione di domicilio".
Però in questo caso non parliamo del reato suddetto, che c'entra solo parzialmente con la vicenda, bensì del titolo del primo romanzo poliziesco di Bruno Vallepiano. Sindaco di Roburent, presidente di Cuneo Neve, un grande amore per la montagna, la storia e l'ambiente, che hanno fruttato una quindicina di pubblicazioni di vario genere, notevole "divoratore di gialli" si è voluto cimentare in questo genere difficile ed erroneamente considerato sovente "minore" dalla critica letteraria.
"Violazione di domicilio", presentato il 20 febbraio a Cuneo, in Sala San Giovanni, con l'originale e appropriato accompagnamento di musiche jazz di Gerry Mulligan e Chet Baker, è in primo luogo un bel libro: scritto bene, fluido e con un linguaggio adatto alla sua ambientazione e alla caratterizzazione dei personaggi. Poi è pure un bel "noir" che mescola le suggestioni del poliziesco classico con "l'hard boiled" di matrice statunitense, a quelle di scuola mediterranea, più attente al contesto sociale e al profilo dei protagonisti.
Ambientato nelle montagne del Monregalese, in un luogo ipotetico, ma con le caratteristiche di molti, si incentra sulla morte di un anziano montanaro dalla solitaria vita in baita. Sarà l'innesco di una vicenda dai risvolti complessi e inquietanti, sulla quale è chiamato ad investigare Mauro Bignami, professore col pallino delle indagini, esperto di storia locale e soprattutto amico del capitano dei Carabinieri Bertinot, che lo coinvolge nella storia per sfruttarne le indubbie capacità deduttive.
"Negli anni Ottanta avevo scritto questa storia - dice Vallepiano - poi l'ho lasciata lì. Quando, anni dopo l'ho riletta non mi piaceva. Meglio, non mi piaceva il modo in cui l'avevo impostata, la vicenda invece mi pareva buona. Così l'ho riscritta. Gli amici che l'hanno letta mi hanno incoraggiato, l'ho inviata ad alcuni editori. Infine la Fratelli Frilli ci ha creduto, l'ha pubblicata e, mi hanno detto, nel periodo di Natale è stato il loro tascabile più letto".
"Sto scrivendone la continuazione, anzi un altro romanzo coi medesimi protagonisti. Per quanto riguarda il personaggio principale, la sua professione, era funzionale alla storia e al metodo. Sono affascinato dalla teoria della 'camera chiusa' e il professore sa cogliere gli indizi oltre la logica apparente".
Ovviamente, come in ogni romanzo del genere he si rispetti, anche un lettore particolarmente attento potrebbe utilizzare quanto l'autore mette qua e là nelle pagine per giungere alla corretta soluzione. A chi vuole cimentarsi, buon divertimento. Se non ci riesce poco male: ha letto un buon romanzo e tanto basta, sicuramente gli ha fatto bene.
Specie in questi tempi quando pare che lo spazio per la lettura sia un'attività 'residuale' fra i tanti 'impegni utili e improrogabili' della nostra vita produttiva. Con i risultati, sulla qualità della vita, che abbiamo sotto gli occhi.

Fabrizio Gardinali -Provincia Oggi- Marzo 2009



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